Rapporto Save The Children, consultori e ostetriche per le gravidanze fisiologiche

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Il Rapporto Save The Children dedicato alla maternità ha illustrano moltissime peculiarità del sistema sanitario italiano. Visto il cambiamento che interessa la nostra società, si nota anche l’importanza del binomio consultori e ostetriche, insufficiente per rispondere alle esigenze delle donne. 

La scoperta di una gravidanza e la decisione di diventare genitori sono momenti privati che in qualche modo investono la collettività. È durante la gravidanza che spesso, le coppie, per la prima volta. entrano in relazione con un i servizi e le strutture per avere consigli nel percorso fino al parto.

Il consultorio famigliare e le ostetriche si rivelano in tutta la loro importanza. Il consultorio nato negli anni Settanta, ha ottenuto una spinta decisiva dal movimento delle donne che hanno rivendicato l’importanza della salute e del benessere delle donne, l’importanza di essere consapevoli del loro corpo e della loro sessualità.

Le caratteristiche dei consultori sono la diffusione capillare sul territorio e la compresenza di diverse figure professionali: il ginecologo, l’ostetrica, lo psicologo, l’assistente sociale il pediatra. Molto più del classico ambulatorio. È qui che la donna viene indirizzata nelle diverse strutture che possono assisterla durante la gravidanza.

Se si tratta di una gravidanza fisiologica, ad esempio, l’ostetrica è sufficiente per seguire la donna in ambulatorio, in ospedale durante il parto e dopo la nascita del bambino per il sostegno all’allattamento e gli altri piccoli problemi o dubbi che possono sorgere di fronte al comportamento di un neonato.

Benché si pensi che diventare mamme all’estero possa essere molto meglio che diventarlo in Italia per via dei bonus economici e dell’assistenza ospedaliera, la particolarità dei consultori italiani (che oggi sono diventati da punto di riferimento, delle strutture precarie senza sostegni economici sufficienti) dovrebbe dimostrare la solidità del sostegno di base alle donne che desiderano partorire in Italia.

Photo Credits | Save the children

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