Qual è l’età giusta per iniziare lo svezzamento?

Il ministero della salute offre una guida pratica allo svezzamento, con l’obiettivo di fare prevenzione in età pediatrica rispetto al sovrappeso dei bambini. Si suggerisce così una dieta bilanciata da unire ad un sano stile di vita.

Attaccamento madre-figlio, le prime difficoltà nascono qui

Un neonato, nelle sue prime ore e nelle sue prime settimane di vita ha un rapporto praticamente esclusivo con la mamma che si preoccupa di lui in tutto e per tutto. È proprio dal modo in cui si forma questa “coppia” che dipende molto del futuro emotivo del bambino.

I 3 consigli per accrescere l’autostima dei bambini

I bambini vanno protetti e i genitori devo lavorare per accrescere l’autostima dei bambini che di giorno in giorno va nutrita con atteggiamenti positivi riservati ai nostri piccoli amici. Incoraggiare un bambino nell’espressione della sua personalità, non vuol dire tuttavia lasciarlo libero di fare quel che vuole. Anche il rimprovero fa parte della relazione mamma-bambino ma con qualche piccolo accorgimento tutto può diventare formativo.

1. Entrare in relazione con i bambini

E non perdere tempo nel farlo. Questo è il primo consiglio che si può dare alle mamme. Nel momento in cui si recide il cordone ombelicale con la mamma, il bambino inizia la ricerca di un sistema per farsi comprendere. In pratica piange e lo fa se ha fame, se ha sonno, se ha sete o se ha fatto la pupù. Imparare a decifrare i messaggi del neonato e rispondere alle sue esigenze, è un gesto d’amore e d’accoglienza che lo aiuterà ad essere un bambino sicuro in futuro.

2. Criticare i bambini sì, ma senza pregiudizi

I bambini, per crescere, hanno bisogno di entrare in relazione con i genitori, con i famigliari, con gli amici e con gli insegnanti. Questo li espone alle critiche e agli applausi di chi hanno intorno ma la voce che il bambino sentirà sopra le altre è quella del genitore. La mamma è chiamata allora a criticarlo senza pregiudizi, senza affibbiargli una categoria: il ribelle, lo scontroso, il disubbidiente. E soprattutto senza essere fatalista associando i difetti riscontrabili in un episodio di vita del bambino, con i difetti dell’uno o dell’altro genitore: “sei pigro come tuo padre!” Ecco, una frase di questo tipo deve scomparire dal vocabolario della mamma ottimista: vostro figlio sarà sicuramente una persona diversa e migliore rispetto a voi, basta aiutarlo. Meglio è fargli notare quello che non va e poi subito quello che di buono c’è nel suo atteggiamento.

autostima

3. Rendere il bambino responsabile

Ai bambini, in base all’età, possono essere affidati dei compiti che li aiutano a trovare il loro posto in famiglia. Un bambino di quasi 4 anni sarà capace di aiutare la mamma in cucina passandogli gli ingredienti e sarà capace di preparare la tavola o di prendersi cura del pesciolino rosso. Ai bambini più piccoli e più grandi sono affidati incarichi di responsabilità commisurati all’età evolutiva. La mamma è chiamata a far sentire il bambino protagonista della sua vita e della vita domestica, assegnandoli incarichi equilibrati che non lo deprimano (perché troppo onerosi per l’età) e che non lo sottovalutino (perché troppo poco onerosi rispetto all’età).

autostima e genitori

Per riassumere: attenzione, ottimismo ed equilibrio sono gli aspetti su cui una mamma deve lavorare per infondere fiducia nei suoi bambini. Siamo i loro modelli, aiutiamoli a confidare nel futuro e nel loro posto speciale su questo mondo.

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