L’Amore Bugiardo, i rapporti di coppia secondo l’autrice Gillian Flynn

Al botteghino L’Amore Bugiardo, che vede protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike, ha già superato i 300 milioni di dollari ma cosa dire dell’omonimo libro scritto dalla quarantenne Gillian Flynn che è stato chiara fonte di ispirazione per la pellicola americana? La scrittrice, ex giornalista di cinema e televisione, si è raccontata in una lunga intervista nella quale ha specificato: “Ho scritto L’Amore Bugiardo ma sono una moglie felice anche se per molti anni, nella mia vita, non ho contemplato l’idea del matrimonio“.

Gillian Flynn

Non c’è spazio dunque, nella vita di Gillian Flynn, per quei rapporti di coppia malati che molto spesso portano uomini e donne ad odiarsi. L’amore è conquista quotidiana, è sentimento che cresce e si trasforma giorno per giorno, almeno secondo quanto affermato all’inserto del Corriere, IODonna, dalla scrittrice che dunque, pur avendo scritto un libro sui meccanismi perversi dell’amore, pensa esattamente il contrario e ha un rapporto molto equilibrato con la categoria maschile.

Ho scritto L’Amore Bugiardo poco dopo essermi sposata, a pensarci bene una cosa abbastanza tremenda. Ma in quella fase della mia vita ho pensato molto al senso della coppia, a come dovrebbe essere, a cosa si intende per un buon matrimonio o per il suo fallimento. E a quanto in un rapporto la differenza la facciano l’onestà e il raccontarsi tutto quanto, giorno per giorno, senza paura

Ne L’Amore Bugiardo di autobiografico non c’è niente e la scelta è stata voluta da parte di Gillian Flynn:

Nel libro non ho rivelato nulla di me stessa, semmai ho tenuto nascosto tutto! Per molti anni della mia vita non ho avuto intenzione di sposarmi, poi ho incontrato mio marito e mi è parso la persona giusta per me perché mi dimostrava affetto, mi voleva bene e soprattutto gli piacevo anche per le mie stranezze. Quando abbiamo cominciato a conoscerci meglio siamo stati molto sinceri l’uno con l’altro. Non in modo brutale, soltanto… quel tanto che basta

Per questo libro libro Gillian Flynn è stata accusata di essere antifemminista ma lei rispedisce le accuse al mittente, sottolineando di come nella società di oggi si faccia ancora una grande fatica a vedere in chiave negativa una immagine femminile perché la realtà delle cose, purtroppo, dice bene altro (con milioni di donne vittime di violenza da parte degli uomini visti come il prototipo del male per eccellenza).

Le accuse che mi sono state rivolte sono per lo più ingiuste: quanti uomini scrivono di personaggi maschili cattivi eppure non vengono tacciati di essere antimaschilisti? Io sono una donna e scrivo di personaggi femminili cattivi perché mi viene meglio. E allora dove sta il problema? Anche se io definirei le mie protagoniste più complicate che cattive: provano un’infinità di emozioni, e, nel profondo, tanta rabbia e rancori repressi per situazioni tutte particolari

Poi arriva la messa a fuoco della società attuale:

Il problema nasce dal fatto che nella nostra società troppi ritengono ancora che la donna vada protetta da ogni rappresentazione negativa. Siamo ancora in una fase delicata del post-femminismo, e un’immagine femminile in chiave negativa non si accetta

 

 

 

 

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