Il bambino ricorda i suoni ascoltati quando era nella pancia?

shutterstock_274051169

Dopo il film Senti chi parla, chiedersi se effettivamente il bambino faccia i suoi ragionamenti nella pancia della mamma, ascoltando quello che dicono gli adulti e quello che gli adulti gli fanno ascoltare, è ormai un must. Ma il bambino, ricorda davvero i suoni ascoltati quando era nella pancia? 

Il feto di certo riconosce tutti i rumori digestivi e i rumori cardiaci che ascolta anche un po’ amplificati quando è nella pancia della mamma ma secondo una serie di studi scientifici, nei nove mesi di gravidanza impara a memorizzare anche altri suoni tra cui quello della voce dei genitori. Un “esercizio” che gli sarà certamente utile dopo la nascita.

Parliamo di esercizio perché degli studi scientifici hanno dimostrato, sottoponendo i bambini appena nati ad un test tramite elettroencefalogramma, che il cervello umano anche nella fase fetale è in una momento di apprendimento uditivo. Questo vuol dire che già allo stato embrionale è possibile prevenire e poi curare una serie di deficit del linguaggio come anche la dislessia.

Siccome parlare al bambino quando è nella pancia contribuisce allo sviluppo del cervello e delle capacità linguistiche, il consiglio per le mamme è quello di iniziare a parlare al bambino già alla ventisettesima settimana di gestazione. Bisogna parlare ai piccoli in modo dolce, far ascoltare loro la musica, contribuendo così a far diventare più sensibile la corteccia uditiva del neonato.

Il neonato da parte sua percepirà i suoni che lo circondano, quelli digestivi e cardiaci e poi anche quelli esterni, in modo ovattato. Un po’ come gli adulti percepiscono i rumori quando sono sott’acqua.

Photo Credits | Patryk Kosmider / Shutterstock.com

Lascia un commento