Congedi malattia bimbo, come funzionano per i dipendenti

shutterstock_102473957

In questo periodo dell’anno le mamme hanno a che fare con l’influenza dei bambini. Se andassimo a controllare i registri delle scuole potremmo avere la conferma del fatto che “l’influenza gira”. Come gestire il bambino che sta male? Le mamme lavoratrici hanno diritto ai congedi malattia bimbo, ma non sono retribuiti e durano poco. 

Per una legge di Murphy che le mamme conoscono fin troppo bene, quando arrivano le feste, i bambini si ammalano. Ma non è che dopo le feste tutto torni a posto. Il picco dell’influenza, infatti, si presenta sempre a gennaio e a niente serve sapere che “gira la febbre alta” e gira con vomito e diarrea annessi.

L’unica cosa che la mamma può fare è essere paziente e gestire da un lato la malattia del figlio e dall’altro i congedi malattia bimbo, vale a dire i periodi di assenza dal lavoro non retribuiti (sono retribuiti soltanto per i dipendenti statali), riservati alle mamme e ai papà che hanno un contratto di lavoro dipendente.

Cosa spetta alla mamma lavoratrice

La mamma che lavora ha diritto a permessi non retribuiti, assenze giustificate dalla malattia del bambino ma la durata di questi permessi è ridotta. Fino ai 3 anni del bambino, infatti, i congedi di malattia sono senza limiti di tempo anche se la malattia non è in fase acuta, ma dai 4 agli 8 anni del bambino, a ciascun genitore lavoratore dipendente spettano 5 giorni di congedo malattia bimbo (10 in tutto), non fruibili contemporaneamente da mamma e papà.

Che documenti bisogna presentare

Per richiedere il congedo malattia bimbo è necessario che lo stato di malattia sia documentato da un certificato del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato. In più bisogna sottoscrivere un’autodichiarazione in cui si spiega che l’altro genitore non usufruisce dei congedi malattia bimbo negli stessi giorni della mamma. Non sono previste visite di controllo. I congedi non sono retribuiti ma ai genitori resta la possibilità di chiedere l’anticipo del TFR.

A livello previdenziale i periodi di assenza tra il terzo e l’ottavo anno del bambino sono coperti da contribuzione figurativa, ma sono esclusi ai fini della maturazione della tredicesima mensilità e ai fini della maturazione delle ferie retribuite.

I problemi più frequenti rispetto ai congedi malattia bimbo

Il problema più frequente legato ai congedi malattia bimbo, è la loro durata. Mentre per i piccoli fino a 3 anni i congedi sono illimitati, quando il bambino inizia ad andare a scuola, ovvero quando il bambino è maggiormente esposto all’influenza, la situazione si complica. La mamma ha soltanto 5 giorni all’anno da dedicare al bambino malato, mentre si sa che per i bambini l’influenza ha generalmente da 1 a 4 giorni di incubazione, poi può durare anche dai 7 ai 10 giorni. E poi, è chiaro, bisogna sperare che il bambino si ammali una sola volta nell’anno solare.

Photo Credits | Lisa S. / Shutterstock.com

Lascia un commento