Amore, cucina e curry, l’ultima pellicola di Hallström arriva in Italia

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Il 9 ottobre arriverà in Italia la commedia Amore, cucina e curry, ultimo lungometraggio di Lasse Hallström, noto ai più per aver diretto tante celebri pellicole come Buon compleanno Mr. Grape, Le regole della casa del sidro, Chocolat e Hachiko.

In occasione di tale uscita è stata organizzata una cooking lesson per la stampa italiana – lo scorso 18 settembre – dall’Universal Pictures Italia in collaborazione con Eataly Roma. Con la guida e i consigli di Franco Calafatti de Il Genovino d’Oro, tutti i partecipanti sono riusciti a cimentarsi nella preparazione di alcuni piatti ispirati a quelli dell’ultima pellicola di Hallström. Sì, perché Amore, cucina e curry è prima di tutto un film che parla di cibo, di ingredienti, di piatti e di ricette che nascono dal cuore di tutti i protagonisti: Madame Mallory (Helen Mirren), Papa (Om Puri), Hassan Kadam (Manish Dayal) e Marguerita (Charlotte Le Bon).

Il film, adattamento del romanzo Madame Mallory e il piccolo chef indiano di Richard C. Morais, racconta la storia della famiglia Kadam di Mumbai che decide di migrare in Europa alla ricerca di una vita migliore. Giunti così in un piccolo paese nel sud della Francia, i Kadam decidono di aprire un ristorante utilizzando le loro tradizioni culinarie. Il giovane Hassan dimostra subito il suo talento, ma il ristorante di famiglia si ritrova a fare concorrenza a Le Saule Pleurer di Madame Mallory, chef francese di fama internazionale premiata con una stella dalla guida Michelin. Inizia per questo una guerra culinaria tra i due ristoratori, a suon di spezie e raffinate salse, che si complicherà con la nascita di una forte e autentica amicizia tra Madame Mallory e il giovane chef Hassan.

Prodotto da Steven Spielberg e Oprah Winfrey, Amore, cucina e curry è una deliziosa commedia culinaria che vanta un cast ben assortito (dal premio Oscar Mirren alla rivelazione Manish Dayal, senza tralasciare la bella Charlotte Le Bon che ricorda tanto una giovane Winona Ryder) una fotografia impeccabile e un’atmosfera fiabesca, che accomuna tutti i film di Hallström.

Il film, però, è anche un racconto sul trionfo della tradizione familiare nonostante l’esilio, sull’ Intercultura e sulle relazioni intergenerazionali. E poi c’è un altro aspetto della pellicola che più mi è piaciuto: la memoria, come ci rivela la giovane e bella Marguerite con la battuta “Il cibo è memoria”. Abbiamo, infatti, una duplice memoria: la prima, collettiva, che riguarda la storia di un Popolo con le sue tradizioni, tramandate di generazione in generazione, che acquisiscono valore di testimonianza. Così facendo il cibo diventa il volto di un Popolo, preserva il suo passato e si proietta nel futuro.

Poi c’è una seconda memoria, quella individuale, dove ogni piatto, dal più semplice al più elaborato, rappresenta un ricordo indelebile, custodito preziosamente nella nostra mente. Un ricordo che, se condiviso, può liberarci da ogni stupido e banale pregiudizio.

 Trailer Amore, Cucina e Curry

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