beirut uomini in tacchi

A Beirut uomini in tacchi contro la violenza sulle donne

beirut uomini in tacchi

A Beirut uomini in tacchi alti hanno sfilato in pieno centro per un intero miglio manifestando contro la violenza sulle donne. L’evento, che ha attratto l’attenzione della stampa internazionale, aveva lo scopo di lanciare una campagna dal titolo eloquente, Walk a mile on her shoes. In Libano quasi 300 uomini ci hanno già provato marciando con scarpette rosse con tanto di tacco ai propri piedi.

Proprio in Libano, secondo gli attivisti, la media degli abusi è allarmante: una donna al mese viene uccisa dal proprio marito e migliaia di donne subiscono violenza quotidiana, sia verbale che fisica. Per la prima volta in Medio Oriente gli uomini hanno alzato la voce non per inveire contro una donna ma per difenderla, sensibilizzare l’opinione pubblica e attirare l’attenzione sul problema.

Lo hanno fatto in un modo che ha attirato interesse e curiosità perché non è certo cosa consueta vedere un esercito di uomini in tacchi alti. Di più: hanno marciato per quasi due chilometri per provare a capire e far capire cosa significhi essere donne e non avere una voce contro la violenza, mettendosi letteralmente nei loro panni. Anzi nelle loro scarpe.

I manifestanti hanno esibito anche cartelli eloquenti come “il silenzio nasconde la violenza” e “schiaccia la violenza con i tacchi” per rafforzare il messaggio. Il ricavato della manifestazione, che si è svolta il 26 Aprile, è stato destinato all’associazione libanese Kafa che combatte per difendere e affermare i diritti delle donne e dar loro voce in una società tradizionalmente in mano agli uomini.

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Loredana Berté

Loredana Berté, una vita distrutta da un padre padrone

Loredana Berté

Il tema della violenza sulle donne è ancora purtroppo molto di attualità, non solo tra le donne comuni ma anche tra quelle che hanno raggiunto una certa notorietà. E’ questo il caso di Loredana Berté, attualmente in tv nel ruolo di giudice ad Amici 14, che al Maurizio Costanzo Show ha raccontato di quanto la sua vita sia stata segnata da un padre padrone per il cui ricordo prova oggi ancora sdegno.

WeWorld e la campagna contro la violenza sulle donne “Le parole non bastano più”

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Sempre maggiore è l’interesse rivolto al tema della violenza sulle donne. Interesse che molto spesso si trasforma in impegno tangibile e concreto. Ne è un esempio WeWorld, un’ organizzazione no profit impegnata a garantire i diritti di donne e bambini vulnerabili in Italia e nel Sud del Mondo. Ad oggi è stato dato supporto ad oltre 800.000 persone in Italia, Africa, Asia e America Latina.

Da anni, We World si batte per dare un aiuto concreto alle vittime di abusi e maltrattamenti e contrastare ogni forma di violenza sulle donne. La campagna di sensibilizzazione “Le Parole Non Bastano Più” è finalizzata proprio a questo: dire basta alla violenza sulle donne.

Grazie ai fondi raccolti, sono stati attivati in tre ospedali italiani gli Sportelli SOStegno Donna, ambienti accoglienti e sicuri dove personale specializzato offre alle donne che hanno subìto violenza cure mediche e assistenza psicologica, proteggendole dal responsabile degli abusi, che nella maggior parte dei casi è proprio il partner o un familiare.

Ma i numeri allarmanti di questo fenomeno raccontano che per sconfiggere la violenza è necessario ancora un ulteriore aiuto. Per questo dal 28 febbraio al 15 marzo 2015 sarà attivo il numero solidale 45502 dedicato a WeWorld per aiutare le donne vittime di violenza: con un piccolo gesto si potranno salvare la vita di milioni di donne italiane.

Ogni sms ricevuto permetterà di offrire a tutte le donne che hanno subito violenza la speranza di un futuro migliore.

La sensibilizzazione a questo tema è importante perché nessuno può restare indifferente di fronte ai numeri della violenza e alla consapevolezza che in Italia, ogni tre giorni, una donna perda la vita per mano di un uomo.

Foto | Steve Ikeguchi Shutterstock.com

violenza donne

Come aiutare una donna vittima di violenza

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La violenza sulle donne è al centro di importanti campagne mondiali che mirano a sostenere psicologicamente tutte coloro che nella vita combattono ogni giorno contro uomini che usano contro di loro la forza. Ma per tante donne che trovano il coraggio di denunciare chi rende la loro vita un inferno, ce ne sono anche molte altre che, per paura, continuano ad andare avanti negando agli altri e a se stesse che qualcosa deve assolutamente essere cambiato nella loro vita e che quell’amore che le lega al loro aguzzino è solo un amore malato. Come aiutare una donna vittima di violenza?

Violenza sulle donne, Piano Nazionale entro Gennaio

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La Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento pari opportunità ha lanciato dal 10 dicembre al 10 gennaio la consultazione pubblica on line sul Piano Nazionale Contro la Violenza sulle donne.

Per il piano sono stati stanziati 10 milioni di euro per il 2014 e 10 milioni di euro per il 2015. Per il potenziamento dei centri anti violenza e delle case rifugio sono stati già stanziati 17 milioni per il 2013 e il 2014 ai quali si aggiungono 10 milioni per il 2015 e 10 per il 2016.

Prevenzione, sensibilizzazione degli operatori del settore, protezione delle vittime, educazione delle scuole, formazione di personale, recupero dei maltrattanti, reinserimento lavorativo e abitativo delle vittime, creazione di una banca dati nazionale per una lettura completa e articolata del fenomeno della violenza sulle donne, questi i punti principali del Piano.

Parte del Piano prevede una nuova comunicazione dedicata dell’immagine della donna e l’introduzione di un apposito codice rosa per le vittime di violenza domestica e sessuale.

Ancora oggi circa 600 milioni di donne vivono in Paesi dove la violenza sulle donne non è considerata un reato. Per questo sono necessarie politiche adeguate per affrontare la prevenzione e persone competenti e professionali nella definizione del Piano nazionale, così da agire su un vero e proprio crimine contro l’umanità, come è stato definito dalla Boschi.

Foto | Steve Ikeguchi Shutterstock.com

cosa fare se lui ti picchia

Cosa fare se lui ti picchia

cosa fare se lui ti picchia

Abbiamo già affrontato in precedenza, seppur superficialmente, il problema della violenza domestica. Torniamo adesso su questo tema. E’ importante capire che l’unica cosa da fare, se lui ti picchia, è lasciarlo immediatamente e renderlo inoffensivo. La tua esistenza è ciò che importa e deve essere priva da stress e dolore.

Favino si racconta contro la violenza sulle donne

'Senza Nessuna Pieta' - Photocall - 71st Venice Film Festival

La violenza sulle donne è un tema che purtroppo ancora oggi, anche in Italia, è tristemente di attualità: moltissime le donne che sono vittime di violenza da parte di mariti, compagni, ex e uomini che definire tali è uno scempio. E allora ecco che su questo delicato tema scende in campo anche l’attore Pierfrancesco Favino che, dopo aver passato una intera giornata insieme alle volontarie del centro antiviolenza di Roma, si racconta in una intervista esclusiva che uscirà sul prossimo numero di Marie Claire.