Frida Kahlo, accessori in retrospettiva negli scatti di Ishiuchi Miyako

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Solo un anno fa era stata allestita nelle sale espositive delle Scuderie del Quirinale di Roma la mostra Frida Kahlo, a cura di Helga Prignitz- Poda.

Non mi vergogno ad ammettere che conoscevo sommariamente la storia di Frida, o meglio le mie informazioni si limitavano agli accadimenti principali della sua esistenza, comprese le opere più famose riprodotte su qualche testo scolastico e l’importanza che da sempre le veniva attribuita dai critici di turno.

In pratica, subivo passivamente la sua Arte e il suo fascino di donna che la resero un simbolo della cultura messicana del Novecento.

Ricordo ancora che osservando le sue opere rimasi turbata e ce ne fu una in particolare, il primo dipinto osservato, che cambiò ogni prospettiva: Autoritratto con abito di velluto (1926) dipinto a 19 anni per l’amato Alejandro Gòmez Arias – studente di Giurisprudenza e  primo amore della Kahlo – dove il suo collo allungato recuperava l’estetica del Parmigianino e di Modigliani.

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Il percorso allestito alle Scuderie proseguiva con i capolavori assoluti delle principali collezioni pubbliche e private, provenienti dal Paese natio, dall’Europa e dagli Stati Uniti. Più di 40 capolavori tra cui Autoritratto con collane di spine e colibrì (1940, per la prima volta esposto in Italia) e Mosè o Nucleo Solare (1945) un vero stordimento dei sensi. Una mostra ricca e ben strutturata che mi fece apprezzare da subito l’animo di questa artista, comprendendo che ogni dipinto era un modo per guardare in faccia il dolore della Vita.

Capirete, quindi, l’entusiasmo provato per la nuova retrospettiva dedicata alla grande Frida presso la Michael Hoppen gallery di Londra dal 14 Maggio al 12 Luglio.

Nel 1954, alla morte di Frida, suo marito Diego Rivera chiuse tutte le cose della compagna in un bagno della loro casa di Messico City, chiedendo di aprire la porta solo quindici anni dopo la propria morte. Il pittore Rivera morì nel 1957, ma la stanza restò chiusa fino al 2004.

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Nel 2013 il fotografo giapponese Ishiuchi Miyako fu invitato a fotografare gli accessori, gli abiti ed ogni oggetto privato della Kahlo, dando vita ad un catalogo senza precedenti, oltre trecento reperti della vita di Kahlo. E proprio queste immagini sono il corpo della mostra che verrà inaugurata il prossimo 14 Maggio presso la galleria Michael Hoppen, a pochi passi da South Kensington.

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Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito michaelhoppengallery.

Foto | Sean Gallup / Staff X Getty Images, Michael Hoppen Gallery website

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