Still Alice, il film con Julianne Moore arriva in Italia

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Still Alice è la storia Alice Howland (Julianne Moore), una donna di cinquant’anni che insegna linguistica presso la Columbia University, con John, marito premuroso (Alec Baldwin), e tre giovani figli (la più piccola, Lydia, interpretata da Kristen Stewart). Iniziano a capitarle strani episodi, come dimenticare parole o perdersi in luoghi familiari. Decide così di farsi seguire da un neuropsichiatria che le diagnostica una forma precoce di Alzhemeir. Parte così una battaglia terribile, commovente e ammirevole, dove cerca di rimanere legata alla persona che era una volta.

Still Alice è il nuovo film di Westmoreland e Glatzer, che uscirà in Italia il prossimo 22 Gennaio distribuito Good Films (una garanzia). La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Lisa Genova, neuropsichiatria laureatasi ad Harvard.

La coppia torna dietro la cinepresa, ottenendo un primo importante riconoscimento: il Golden Globe a Julianne Moore come Miglior attrice drammatica. Un premio molto importanti per i due registi, che stanno attraversando un momento particolare a causa della SLA diagnosticata a Glatzer durante le riprese del film.

Meritatissimo riconoscimento a Julianne Moore, che potrebbe finalmente vincere l’ambita statuetta durante la notte degli Oscar. La Rossa più amata di Hollywood ci regala l’interpretazione unica di una donna tenace che non vuole arrendersi all’Alzhemeir, tentando di aggrapparsi a tutto quello che aveva costruito negli anni sulla forza del proprio intelletto.

Emerge così uno dei temi centrali della pellicola: l’importanza del linguaggio in grado di influenzare profondamente il nostro pensiero, quindi la nostra stessa vita.

Altro aspetto importante che viene trattato nel film è quello del rapporto tra Alice e sua figlia minore, interpretata da una matura Kristen Stewart, che è riuscita a liberarsi completamente del personaggio di Bella di Twilight . Grazie alla complicità con la Moore, Kristen mostra l’autenticità del dolore e della forza del suo personaggio, figlia di una donna condannata a perdere la propria indipendenza. Ed è proprio il suo ruolo a regalarci un messaggio di speranza attraverso la battuta “ Amore, parlava d’amore”, la chiave dell’intero film e il vero messaggio di speranza dei due registi. Relazionarsi con i malati attraverso il linguaggio universale dell’amore, è questo il segreto di tutto.

Still Alice è una storia che parla d’amore, odio, sacrifici e morte. Una storia d’amore per la vita, trattata in modo limpido e sincero e che non vuole assolutamente spettacolarizzare un dramma attraverso la semplice trasposizione cinematografica, un cliché cui siamo abituati – purtroppo – da tempo.

Infine, Still Alice è un grande confronto umano, dove Glatzer – doppiamente coinvolto nella vicenda – e Westmoreland ci permettono di conoscere una male incurabile e le sue terribili conseguenze: l’isolamento del malato e la sua trasformazione in un essere indifeso e irriconoscibile, che perde ogni ricordo di sé ma può ancora salvarsi attraverso l’amore degli altri.

Foto | movieplayer.it

Trailer Still Alice distribuito Good Films
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