Il cielo nelle stanze, la rassegna letteraria del Policlinico Gemelli

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“Il cielo nelle stanze” è questo il nome del ciclo di incontri letterari organizzato dal Policlinico Agostino Gemelli di Roma. La rassegna, curata dal giornalista Luciano Onder in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Vita dell’Università Cattolica, è l’occasione per conoscere i più importanti scrittori italiani attraverso i loro racconti. L’iniziativa è dedicata a tutti gli abitanti del Gemelli, le migliaia di persone che ogni giorno attraversano i corridoi dell’ospedale: medici, studenti, personale ospedaliero ma soprattutto donne, uomini e bambini che hanno bisogno di cure.

Non sempre i pazienti- abitanti possono spostarsi dalle stanze ed è proprio per questo che, pur svolgendosi fisicamente nella hall dell’ospedale, ogni incontro è trasmesso in tutti i reparti di degenza grazie ad un’apposita diffusione tv a circuito chiuso.

La rassegna, inaugurata nel novembre 2010, è condotta dallo stesso curatore, il giornalista Luciano Onder. Negli anni sono seguiti numerosi appuntamenti con un unico e solo obiettivo: donare un pezzetto di cielo a chi, in un determinato periodo della vita, è costretto a vivere tra ombre e luci artificiali.

Per saperne di più, visita il sito policlinogemelli

Foto | Policlinico Gemelli

 

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Più felicità, meno malattie!

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Più felicità e meno malattie: è questo il risultato di uno studio condotto e reso pubblico dal team di ricerca del Ceis dell’Università Tor Vergata di Roma: il conseguimento dei propri obiettivi rende uomini e donne molto meno attaccabili dalle malattie. Una scoperta che apparentemente può sembrare strana ma che invece, se ci riflettiamo su, così strana non è.

come affrontare malattia partner

Come affrontare la malattia del partner

donna visita uomo in ospedale

L’amore è gioia ma quando sopraggiunge qualche problema, è anche sinonimo di dolore. Si spera sempre di non dover passare dei momenti tristi nella propria relazione ma in alcuni casi si rende necessario capire come affrontare un’eventuale malattia del partner. A prescindere dalla sua gravità.

Gioco d’azzardo, una malattia che va studiata e curata

gioco malattia

Una delle piaghe della nostra società è il gioco d’azzardo. Non esistono mezzi termini per descrivere il danno economico, sociale e morale che sta affliggendo al nostro Paese. Famiglie al lastrico, vite spezzate e l’impotenza di chi come me osserva queste persone abbandonate a falsi sogni e vere malattie, negli angoli bui dei locali.

Le casalinghe preferiscono il gratta e vinci, gli anziani il bingo, i giovani e gli adulti slot e videolottery. E su alcuni di questi giochi c’è anche l’interesse di chi ricicla denaro sporco: le mafie.

Matteo Iori, presidente di Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo), ha affermato che: “per aiutare i 250mila giocatori patologici e evitare che altri 600 problematici diventino, a loro volta, dei malati, sarebbe utile capire come ciascun gioco riesca ad essere più seduttivo su una categoria rispetto a un’altra; e come siano differenti i meccanismi che portano alla dipendenza. In questo modo, gli interventi normativi in materia potrebbero essere più efficaci”.

Proprio inseguendo questo obiettivo che lo scorso 7 luglio si è tenuto il seminario “C’è gioco e gioco”, alle Acli di Milano, durante il quale sono stati confrontati per la prima volta i dati delle ricerche del Cnr – che hanno analizzato le dipendenze degli italiani – e l’esperienza del Sert (servizi ASL che curano le dipendenze) per capire a fondo il fenomeno e quali le possibili strategie da adottare.

Speriamo che il confronto di tanti esperti porti maggiore attenzione su questi amari problemi e permetta l’adozione di mezzi di contrasto di tale dipendenza patologica nella nostra società.

Foto| Thinkstock