I 3 consigli per accrescere l’autostima dei bambini

I bambini vanno protetti e i genitori devo lavorare per accrescere l’autostima dei bambini che di giorno in giorno va nutrita con atteggiamenti positivi riservati ai nostri piccoli amici. Incoraggiare un bambino nell’espressione della sua personalità, non vuol dire tuttavia lasciarlo libero di fare quel che vuole. Anche il rimprovero fa parte della relazione mamma-bambino ma con qualche piccolo accorgimento tutto può diventare formativo.

1. Entrare in relazione con i bambini

E non perdere tempo nel farlo. Questo è il primo consiglio che si può dare alle mamme. Nel momento in cui si recide il cordone ombelicale con la mamma, il bambino inizia la ricerca di un sistema per farsi comprendere. In pratica piange e lo fa se ha fame, se ha sonno, se ha sete o se ha fatto la pupù. Imparare a decifrare i messaggi del neonato e rispondere alle sue esigenze, è un gesto d’amore e d’accoglienza che lo aiuterà ad essere un bambino sicuro in futuro.

2. Criticare i bambini sì, ma senza pregiudizi

I bambini, per crescere, hanno bisogno di entrare in relazione con i genitori, con i famigliari, con gli amici e con gli insegnanti. Questo li espone alle critiche e agli applausi di chi hanno intorno ma la voce che il bambino sentirà sopra le altre è quella del genitore. La mamma è chiamata allora a criticarlo senza pregiudizi, senza affibbiargli una categoria: il ribelle, lo scontroso, il disubbidiente. E soprattutto senza essere fatalista associando i difetti riscontrabili in un episodio di vita del bambino, con i difetti dell’uno o dell’altro genitore: “sei pigro come tuo padre!” Ecco, una frase di questo tipo deve scomparire dal vocabolario della mamma ottimista: vostro figlio sarà sicuramente una persona diversa e migliore rispetto a voi, basta aiutarlo. Meglio è fargli notare quello che non va e poi subito quello che di buono c’è nel suo atteggiamento.

autostima

3. Rendere il bambino responsabile

Ai bambini, in base all’età, possono essere affidati dei compiti che li aiutano a trovare il loro posto in famiglia. Un bambino di quasi 4 anni sarà capace di aiutare la mamma in cucina passandogli gli ingredienti e sarà capace di preparare la tavola o di prendersi cura del pesciolino rosso. Ai bambini più piccoli e più grandi sono affidati incarichi di responsabilità commisurati all’età evolutiva. La mamma è chiamata a far sentire il bambino protagonista della sua vita e della vita domestica, assegnandoli incarichi equilibrati che non lo deprimano (perché troppo onerosi per l’età) e che non lo sottovalutino (perché troppo poco onerosi rispetto all’età).

autostima e genitori

Per riassumere: attenzione, ottimismo ed equilibrio sono gli aspetti su cui una mamma deve lavorare per infondere fiducia nei suoi bambini. Siamo i loro modelli, aiutiamoli a confidare nel futuro e nel loro posto speciale su questo mondo.

Foto | Thinkstock

L’allattamento fa molto bene anche alla mamma

I vantaggi del latte materno per il bambino

Il latte materno è tutto quello di cui il bambino ha bisogno perché è ricco di proteine, grassi, lattosio, vitamine, ferro, minerali, acqua e enzimi. In genere i bambini allattati al seno sono più sani, contraggono meno infezioni e sono meno soggetti a sviluppare malattie come il diabete o l’ipertensione.

allattamento

I vantaggi dell’allattamento al seno per la mamma

Fin qui è chiaro che per il bambino l’allattamento al seno è il non plus ultra. Ma la mamma che vantaggi trae da questa scelta? Sicuramente un vantaggio pratico, perché potrà muoversi con tranquillità, senza preoccuparsi di preparare il latte, gestirne la temperatura, rispettare i tempi del bambino.
Dopo la gravidanza, allattare un bambino al senso è molto faticoso ma chi persevera sa che recupererà facilmente il peso forma, costruirà una relazione migliore con il proprio bambino e si proteggerà dal cancro al seno.

Allattamento e cancro al seno, un binomio (quasi) impossibile

Una ricerca di Fabrizio Zanconati, Bruna Scaggiante, Fabiola Giudici, Carla Dellach e Rita Ceccherini, emblema della collaborazione tra Lilt, Aots e Ass1, su “Allattamento e prevenzione del cancro al seno” dimostra che le donne che allattano al seno i propri figli riducono la probabilità di sviluppare un cancro alla mammella rispetto alle donne che non allattano; e le probabilità di ammalarsi si assottigliano sensibilmente se l’allattamento si protrae per un periodo che va dai 6 mesi ad 1 anno. Questa protezione è utile fino al momento della menopausa.

tumore al seno

Anche la gravidanza, per il fatto di bloccare la produzione di estrogeni, ha un effetto protettivo rispetto al carcinoma mammario.

3 affermazioni false sul cancro al seno

1. Le protesi estetiche causano il tumore. Non è vero, rendono soltanto più difficile la diagnosi, per questo è importante specificare al radiologo la presenza della protesi.
2. La grandezza del seno incide sul rischio di ammalarsi. Le dimensioni non contano, nemmeno in questo caso, semmai è importante la densità del tessuto ghiandolare che può essere elevata anche nei seni di piccoli dimensioni.
3. L’uso di deodoranti e creme depilatorie ascellari aumentano il rischio di tumore. Non ci sono studi che mettono in relazione il carcinoma con questi prodotti per l’igiene e il benessere.

Fonte | Lilt.it

Foto | Thinkstock

gravidanza dopo 40 anni

Mamme dopo i 40 anni, una tendenza sempre più diffusa

gravidanza dopo 40 anni

Una volta avere un figlio da giovani era la regola, oggi non lo è più, anzi: sono in aumento le donne che diventano madri per la prima volta dopi i 40 anni; escludendo chi non lo è diventato prima per motivi di salute, sono molte coloro che fanno questa scelta consapevolmente.