Once I Was, la storia di Tim e Jeff Buckley arriva a teatro

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Prima di mercoledì sera sapevo molto poco dei Buckley. O meglio, la mia conoscenza si limitava ai capolavori di Jeff, figlio di Tim. Nulla di più.

Poi è arrivata l’anteprima di Once I was, spettacolo scritto, diretto, cantato ed interpretato da Francesco Meoni in scena al Teatro Spazio Uno di Roma fino a domenica 1 Marzo.

Attore e doppiatore italiano, Francesco ha una grande passione per Tim e Jeff Buckley altrimenti non sarebbe mai riuscito in questa impresa titanica: mostrare la vera vita di due grandi artisti.

Tim e Jeff Buckley sono prima di tutto un padre e un figlio che condivisero poco tempo insieme, nonostante il simile e tragico destino. Lo spettacolo di teatro e musica concepito da Meoni è un’ indagine sul mancato rapporto padre- figlio e sul sapore della tragedia greca che lo caratterizzò, con un’ America degli anni 60 e 90 che fa da sfondo.

Once I Was è, quindi, un excursus poetico che alterna le vicissitudini personali dei due artisti alle loro carriere musicali lungo un binario che – se nella loro sfortunata esperienza raramente si incrociò – sul palcoscenico è messo in prima linea tramite la partitura interpretativa integrata da validi musicisti: Vincenzo Marti (voce e chitarre), Toni Mancuso (tromba e trombone soprano), Danilo Valentini e Luca Figliuoli (chitarra), Nicola Ronconi e Alberto Caneva (basso), Rocco Teora e Salvatore Caruso (batteria).

Il linguaggio adottato da Meoni è incredibilmente originale e gli spunti sonori delle hits dei Buckley (da I Never Asked to Be Your Mountain e Once I Was di Tim a Grace e la reinterpretazione di Hallelujah di Jeff) lasciano spazio ad una confluenza ininterrotta di note,  parole,  sentimenti ed emozioni. Emerge così l’urgenza di spiegare le ragioni della solitudine e delle incomprensioni tra Tim e Jeff, che dà vita ad uno spettacolo psicologicamente complesso ma ben contestualizzato  alle radici e agli sviluppi di un pezzo della storia rock americana.

Consigliato agli appassionati dei Buckley, ma soprattutto ai curiosi e agli amanti della vera Musica.

Foto | Once i was press

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