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La moda cambia il mondo, un abito contro l’omofobia

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La battaglia contro l’omofobia continua anche se con alterni successi in varie parti del mondo e per sensibilizzare l’opinione pubblica è scesa in campo anche la moda: una modella transessuale ha indossato un abito composto da tutte le bandiere in cui l’omofobia è ancora una realtà radicata.

Ad occuparsi dell’evento è stata COC, un’organizzazione olandese che si batte per i diritti della comunità LGBTQ. L’abito è stato realizzato utilizzando le bandiere di tutti i paesi nei quali le persone vengono stigmatizzate o addirittura condannate per il proprio orientamento sessuale. L’idea del progetto è mostrare come la moda, con la sua immensa potenza espressiva e simbolica, possa contribuire a cambiare il mondo lanciando un messaggio forte.

La modella scelta per lanciare il messaggio è Valentijn De Hingh mentre l’abito è stato creato dallo stilista Mattijs van Bergen insieme all’artista Oeri van Woezik che hanno scelto la linea di un sontuoso vestito da sera. È composto dalle bandiere dei 72 paesi che ostacolano la libera espressione della propria sessualità e nei quali l’omosessualità è ritenuta contraria alla legge.

Resta un fatto che la piena accettazione sociale è ancora lontana a realizzarsi anche in paesi nei quali non esiste una legge apertamente contraria ma si solleva spesso biasimo, più o meno velato, quando non addirittura disprezzo o violenza. È una questione che tutti dobbiamo affrontare a partire dal mondo in cui viviamo, sia esso anche il “civilissimo” Occidente. Ecco perché il progetto lanciato in Olanda è quanto mai attuale anche per ciascuno di noi.

L’abito è stato fotografato da Pieter Henket che ha scelto il Rijksmuseum e lo sfondo di un celebre quadro di Rembrandt, Ronda di notte. L’immagine è stata pubblicata su Instagram in occasione dell’ EuroPride 2016 che ha avuto luogo proprio ad Amsterdam nei giorni scorsi.

Il team che ha creato il progetto ha annunciato di voler sostituire con una bandiera arcobaleno ogni bandiera dei paesi che via via garantiranno i diritti delle comunità LGBTQ. L’obiettivo è trasformare il vestito in un immenso arcobaleno. La strada è lunga ma il primo passo è compiuto.

Photo | Instagram

cacciata dal ballo scuola

Cacciata dal ballo della scuola perché indossa lo smoking

cacciata dal ballo scuola

C’è ancora molta strada da fare per quel che riguarda il rispetto delle preferenze sessuali altrui, i ruoli associati ai generi, la libertà di essere se stessi senza doversi giustificare di fronte a nessuno né all’interno di istitutizioni che nascono per educare e invece finiscono per reprimere.

È quanto accaduto in una scuola superiore in Louisiana dove Claudietta Love non è stata ammessa al tradizionale ballo della scuola perché ha scelto di indossare uno smoking maschile al posto di un vaporoso abito da principessa. Esplicite le parole del preside:

“le ragazze indossano un vestito e i ragazzi lo smoking, è così che funziona.”

Il giornale The New Star che ha riportato la notizia ha raccontato che la ragazza, dichiaratamente omosessuale, ha vissuto questa esperienza come una grave limitazione alla propria espressione personale e non certo come un invito a rispettare le consuetidini relative all’abbigliamento di un classico ballo scolastico, una vera tradizione in America.

La Love si è sentita usata perché è una studentessa modello e molto attiva nei comitati scolastici, addirittura rappresenta la scuola in competizioni e manifestazioni esterne ma non le viene consentito di essere pienamente se stessa come persona.

Le sue parole sono dure e piene di verità ma non sono servite a molto perché il preside ha ribadito il suo no. In risposta i suoi amici, con cui avrebbe partecipato al ballo in gruppo, hanno deciso di non andare in segno di solidarietà mentre altri studenti hanno organizzato una petizione contro quello che definiscono un vero e proprio “atto discriminatorio.”

Dal canto suo Claudietta ha aggiunto che lotta anche per le ragazze più giovani a cui manca il coraggio di ribellarsi e che accettano passivamente imposizioni intollerabili. Perché non si tratta solo di quale vestito indossare al ballo ma della libertà e del diritto di essere chi si desidera. E poi chi ha detto che lo smoking non può essere elegantissimo anche su una donna? Yves Saint Laurent insegna.

Photo Credits | Huntstock.com / Shutterstock.com

Omofobia, l’Italia è il paese peggiore di Europa

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L’omofobia è, purtroppo, ancora un tema molto discusso in Italia e a confermare questo fatto c’è anche un interessante sondaggio portato avanti dall’Unione Europea dal quale si evince che il nostro paese è quello in cui ancora oggi si è più indietro rispetto al caldo tema della libertà sessuale.