
Sono in aumento le persone che continuano a credere alle fake news ovvero alle notizie false specie in materia di salute. Lo afferma la classifica stilata da Censis che snocciola numeri importanti.

Sono in aumento le persone che continuano a credere alle fake news ovvero alle notizie false specie in materia di salute. Lo afferma la classifica stilata da Censis che snocciola numeri importanti.

Dopo avere esagerato a tavola, è ora di una bella tisana detox alla cicoria, utilissima per depurare l’organismo e aiutarlo quindi a eliminare le scorie accumulate. Questa tisana, dal gusto davvero particolare, si prepara in poche mosse e si rivela particolarmente utile per la salute del nostro organismo.

Elisabetta Canalis lascia gli Stati Uniti? In una intervista a Il Giornale, la sarda lascia intendere che il suo futuro è in Italia.

La ex corteggiatrice di Uomini e Donne, Angela Achilli, spara a zero contro Francesco Monte, reduce dalla rottura con Cecilia Rodriguez. Ecco cosa scrive sui social:

La sentenza si può quasi definire rivoluzionaria. Riguarda il mondo del calcio e arriva direttamente dalla Germania. Sarà compito della Lega calcio tedesca, la Dfl, di occuparsi del pagamento, in futuro, di tutti quei costi straordinari che si riferiscono alla sicurezza durante delle partite che vengono giudicate a forte rischio.
La decisione arriva dall’Alto Tribunale Amministrativo di Brema, che ha deciso di dare ragione alla richiesta del Land. Quest’ultimo chiedeva il rimborso di 415 mila euro, che sono stati spesi tre anni fa per organizzare centinaia di poliziotti per la partita tra Werder Brema e Amburgo.
Si tratta di una di quelle sentenze che potrebbero fare giurisprudenza nel mondo del calcio e cambiare radicalmente questo aspetto non solamente in terra tedesca.
Insomma, i costi che riguardano il calcio devono ricadere sulle spalle dei contribuenti o dei club? Una discussione che ormai tiene banco da diversi anni. Ad esempio, l’Italia la garanzia dell’ordine pubblico nei vari stadi per tutti quei match che vengono considerati a rischio, prevede una spesa pari a circa 45 milioni di euro ogni anno. A partire dal 2014, il governo Renzi riuscì a fare in modo che solamente una piccola parte di tali spese venissero coperte dai club.
La sentenza che arriva dalla Germania, però, lascia davvero tutti di stucco. Secondo quanto comunicato dall’Alto Tribunale Amministrativo di Brema, la Lega co-organizza un evento improntato al profitto e, quindi, deve per forza di cosa prendersi le responsabilità anche dei costi in eccesso che sono relativi all’incolumità dei tifosi che si recano allo stadio. Ed è una scelta che potrebbe essere a breve riproposta anche da altri Land che, fino a questo momento, non erano molto entusiasti all’idea di aprire un “conflitto” diretto con le autorità del mondo del calcio.
E Lega calcio tedesca chiaramente ha fiutato il pericolo, che potrebbe voler dire un esborso di milioni di euro ai vari club. Tra ultras violenti e la minaccia dell’Isis, le spese sarebbero veramente molto alte.

La redazione di LetteraF augura Buone Feste ai suoi affezionati lettori. Continuate a seguirci con affetto!

Donne più tristi degli uomini ma solo fino a 85 anni. Lo afferma uno studio nel Regno Unito condotto dall’Nhs, il Servizio sanitario nazionale britannico.

Ebbene sì, il video sull’Ilva di Taranto pubblicato su youtube da Fabio Matacchiera del Fondo Antidiossina è una fake news. Ci sono cascati quasi tutti, Ansa compresa, finché non è arrivata la spiegazione del fenomeno denunciato su youtube e diventato virale sul web.
Partiamo dall’inizio: nella tarda serata del 10 dicembre Matacchiera riprende lo stabilimento dell’Ilva di Taranto, facendo notare la “colonna di fumo” emessa dalle ciminiere.
L’Ansa riprende il video e altre testate ne parlano con titoloni sensazionalisti. La sicurezza di Matacchiera, d’altra parte, non lascia adito a dubbi: quello che esce dall’Ilva è proprio fumo, non può mai essere in alcun modo vapore.
E invece no. Si tratta di un effetto ottico con una spiegazione.
Le immagini, come spiegato da un sito web che si è occupato del caso, si riferiscono alle regolari fasi di spegnimento del carbon coke che avviene nel reparto cokeria dello stabilimento. Quest’operazione è ripetuto più volte al giorno, non solo di sera, ma è proprio di sera che può generare questo tipo di suggestione ottica.
Ciò che dall’esterno si presenta come “una colonna di fumo” è invece vapore, la cui emissione è monitorata con la frequenza prevista dal piano di monitoraggio e controllo dell’Aia.
Matacchiera, in virtù dell’effetto ottico, esclude categoricamente che quello possa essere vapore, ma in buona o cattiva fede si sbaglia.
La spiegazione di questo effetto visivo è in realtà abbastanza semplice: quando questo evento emissivo si verifica in presenza di umidità e con le luci notturne dello stabilimento, l’effetto ottico è tale da farlo sembrare fumo.
Ovviamente si presta a strumentalizzazioni, allarmismi, talvolta sciacallaggi sempre più frequenti quando si tratta dell’Ilva di Taranto, che tende a “fare notizia”. Ma gli allarmismi sono del tutto scorretti ed ingiustificati, anche perché i risultati delle attività mostrano costantemente valori al di sotto dei limiti autorizzati e i dati vengono regolarmente comunicati alle autorità competenti e agli enti di controllo.