La Grande Madre, una mostra su maternità e nutrimento a Expo 2015

mostra la grande madre milano

A Palazzo Reale a Milano va in scena la mostra La Grande Madre, inaugurata ieri e aperta fino al prossimo 26 Novembre. Si racconta l’evoluzione della femminilità nell’arte, dalle donne paleolitiche fino alle ragazze moderne post-femministe attraverso lunghi secoli di tradizione culturale, artistica e sociale.

La mostra rientra nelle iniziative correlate a Expo 2015 a cui si lega per l’importante tematica del nutrimento che nelle donne ha trovato sin dalla notte dei tempi la prima fonte di sostentamento per la vita. Con 400 opere d’arte a tema maternità si esplorano quindi le raffigurazioni, attraverso i secoli, di ciò che rappresenta una madre nella sua più pura essenza.

Con la promozione del comune di Milano e la produzione della Fondazione Nicola Trussardi, l’esposizione affronta il tema centrale dell’Expo da una prospettiva molto particolare ma anche particolarmente interessante: la donna che attraverso il proprio corpo crea la vita e la nutre.

La rassegna esplora tutti gli aspetti della maternità, anche quella negata, una conquista relativamente recente che ancora oggi è al centro di polemiche, dibattiti e scontri. Si affrontano anche le tematiche della percezione del corpo femminile e della definizione dei ruoli secondo i generi sessuali nella società odierna e in quelle del passato.

L’iniziativa ha coinvolto 139 artisti di tutto il mondo e le loro opere, più di 400 in tutto, sono esposte in 29 sale per un totale di 2000 metri quadrati di spunti, suggestioni e narrazioni che dipanano l’intera storia dell’umanità raccontando quella delle donne e delle madrio attraverso i secoli.

Il percorso inizia con una raccolta di immagini tratte dall’archivio Olga Fröbe-Kapteyn che sin dagli anni Trenta ha collezionato fotografie di idoli femminili, dalle divinità preistoriche alle madri nell’arte pagana e religiosa. Alla sua raccolta hanno spesso attinto sia psicologi che antropologi per illustrare le proprie teorie scientifiche.

Si prosegue con una sezione dedicata alle avanguardie storiche con opere del Futurismo e un accento su quanto la femminilità e particolarmente la maternità abbia contribuito all’arte. Umberto Boccioni, per esempio, ha eseguito molti ritratti della madre. Sono numerose anche le artiste presenti, tra le quali non poteva mancare certo Frida Kahlo che con la maternità sempre inseguita e mai realizzata ha avuto un rapporto viscerale e doloroso. Procedendo attraverso il tempo, per arrivare ai contemporanei, si analizza il rapporto che ha legato da sempre l’arte al corpo femminile.

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