Dieta mediterranea out, è boom di dieta vegetale

frutta

C’era una volta la popolare dieta mediterranea alla quale tutti si affidavano per perdere chili in eccesso e mantenersi in salute. Ma a quanto pare, dopo anni e anni di dominio incontrastato, la dieta mediterranea è diventata out. Dimenticata da tutti, non più di moda, a favore di una dieta vegetale che invece sta raggiungendo apici sempre più elevati. E’ boom di dieta vegetale con sempre più persone che si affidano a una alimentazione che non preveda alimenti di origine animale. A snocciolare numeri importanti al riguardo delle nuove tendenze in materia di dieta è una indagine commissionata a GfK Eurisko da TreValli – cooperativa del lattiero-caseario cui conferiscono oltre 1000 produttori.

Se per i genitori di un tempo la carne rappresentava 1/3 del budget alimentare, oggi pesa alla cassa per poco più di 1/5. Rispetto a quarant’anni fa anche pane e bevande influiscono meno sul bilancio. Questo in sintesi il pensiero delle persone intervistate. Insomma l’alimentazione cambia e con lei anche le abitudini degli italiani che rispetto al passato consumano meno carne rossa, meno pane, anche meno pasta. Ma non solo, perché nel tempo non si è modificato solo l’elenco degli alimenti più largamente consumati ma anche il modo di intendere pranzo e cena. Dal 1995 a oggi sono infatti aumentati gli italiani che preferiscono i pasti veloci (dal 40% al 21%, alla voce mangio sempre in fretta) e che sono più attenti all’alimentazione (dal 24% al 13% la quota di chi afferma trascuro molto la mia alimentazione). Nessuno contempla più il pranzo completo, con primo, secondo e contorno a pranzo né tantomeno alla sera dove gli italiani si accontentano di qualcosa di leggero che non li appesantisca oltremodo prima di andare a dormire.

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Acquista invece valore, rispetto al passato, la colazione (87% contro 70%) e prende piede l’idea dello spuntino di metà mattina e metà pomeriggio che fino a venti anni fa non era contemplato e che oggi ricopre un dignitoso 36%. Insomma è cambiato il modo di pensare degli italiani e di conseguenza la dieta mediterranea è andata a farsi friggere in favore di diete vegetali che gli italiani considerano molto più salutari. Federico Camiciottoli, direttore Pianificazione strategica di TreValli, aggiunge aspetti importanti per capire il lento cambiamento che ha coinvolto la popolazione:

Il cibo oggi deve essere commestibile culturalmente; il buono da pensare – prima ancora del buono da mangiare – mette insieme una serie di fattori e valori dove il gusto è importante ma non ancora condizione sufficiente per la piena condivisione del prodotto

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E a rafforzare il pensiero del direttore Pianificazione strategica di TreValli è Paolo Salafia, direttore dell’area scenari di GfK Eurisko che sottolinea di come gli italiani oggigiorno abbiano preso distanza dalla carne che viene consumata in quantità decisamente inferiore rispetto al passato.

Dal 2006 a oggi sono 2mln gli Italiani che hanno preso le distanze dalla carne, con il 18,1% che la consuma meno di una volta a settimana, mentre aumentano quelli che si ispirano a modelli vegetariani e vegani

Foto | Thinkstock

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