Morbillo, è epidemia

Il morbillo continua a colpire moltissimi bambini che, non essendo stati sottoposti a consigliata vaccinazione, si sono ammalati. I dati aggiornati al 30 maggio sono stati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità che disegna un quadro davvero poco rassicurante.

Il morbillo continua ad avanzare inarrestabile: nei primi 5 mesi dell’anno i casi accertati di questa malattia sono arrivati a 2.719: tra questi l’89% non era vaccinato. La diffusione del morbillo si è concentrata soprattutto in sette regioni italiane: Lazio, Piemonte, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con una nota ufficiale, ha scritto:

L’aumento dei casi di morbillo conferma l’allarme. Fondamentale e urgente l’applicazione del nuovo piano vaccini

Fra le complicanze più frequenti del morbillo, l’ISS ha individuato diarrea (21,1%) e stomatite (17,3%), mentre in percentuali decisamente più base si sono registrati casi di trombocitopenia, ovvero un calo delle piastrine nel sangue (5%), convulsioni (0,4%) ed encefaliti (0,1%). In Italia il dibattito sui vaccini e sui loro rischi è molto acceso ed è diventato anche (e soprattutto un tema di battaglia politico). Nel 2002 in Italia si era verificata una vasta epidemia di morbillo, con oltre 40mila bambini infettati. Motivo per cui nel 2003 era stato inaugurato il Piano di eliminazione del morbillo, e già nel 2005 si era avuto il minimo storico di incidenza di questa malattia. Con il calo delle vaccinazioni negli ultimi anni, però, la situazione è andata nuovamente peggiorando.

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